Fumetti e libri LGBTQ+ (aprile 2024)
I consigli di Libreria Antigone e Fumetti Fuori (aprile 2024)
Puntata speciale di Iride: libri e i fumetti LGBTQ+ consigliati per aprile 2024 da Mauro Muscio della Libreria Antigone e da Massimo Basili di Fumetti Fuori.
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Iride: Stai ascoltando Iride, il podcast che guarda il mondo attraverso gli occhi di artiste e artisti LGBTQ.
Io sono Guido e oggi siamo in compagnia di due ospiti d'eccezione: Mauro Muscio, fondatore della libreria Antigone, e Massimo Basili, fondatore del progetto Fumetti Fuori.
Benvenuti.
Massimo Basili: Ciao. Ciao a tutti.
Iride: Ogni mese Massimo e Mauro ci consiglieranno libri e fumetti rigorosamente a tema LGBTQ+ e se quello che ti diranno nei prossimi minuti ti incuriosirà, ricordati che la libreria Antigone ha riservato uno sconto del 10% su libri e fumetti acquistati sul loro sito libreriantigone.com a tutte le ascoltatrici e gli ascoltatori di Iride che utilizzeranno il codice sconto IRIDEPOD23. Partiamo subito da te Massimo, che cosa ci proponi oggi?
Massimo Basili: Oggi parliamo di due libri che definisco due capolavori e non lo dico a sproposito, perché è un aggettivo che si usa appunto un po' facilmente.
In realtà io credo che si adatti perfettamente a questi due libri che sono Trottole di Tillie Walden e Pelle d'Uomo di Hubert e Zanzim quindi un'americana e due francesi.
Iride: Vogliamo partire da Trottole?
Trottole
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Massimo Basili: Trottole è un libro uscito nel duemila e diciotto ed è il primo libro di Tillie Walden che è uscito in italiano, per Mondadori Oscar INK ed è un esordio direi fulminante perché è un libro autobiografico che racconta la sua adolescenza, l'adolescenza di try Walden, che è un'autrice giovanissima.
Ora ha ventotto anni, ma questo libro lo ha realizzato che ne aveva ventitré e ha ben quattrocento pagine, quindi è già con una foliazione notevole e interessante.
Questo libro parla della sua adolescenza, del suo coming out come lesbica e della sua difficoltà come pattinatrice artistica su ghiaccio perché fin da dall'infanzia Tillie è stata una pattinatrice anche con competizioni negli Stati Uniti di una certa rilevanza.
Poi a un certo punto si è stufata di questa vita faticosa e difficile che faceva con gli allenamenti, gare continue come pattinatrice e ha deciso di mollare.
In questo libro racconta contemporaneamente la difficoltà di questo sport che per una bambina/ragazzina è piuttosto pesante da sopportare e la consapevolezza di essere lesbica mentre si innamora della sua insegnante di pattinaggio, senza essere ovviamente ricambiata. Io ho definito questo libro come una specie di omaggio agli shojo manga, cioè i manga per ragazze perché come molte autrici e autori giovani di fumetti i riferimenti ai manga sono abbastanza evidenti.
Sia nel numero di pagine perché come molti manga ha bisogno di tanto spazio per raccontare le storie, sia come aspetto dei personaggi, sia come scansione narrativa delle pagine del fumetto.
Iride: Che cosa ti ha colpito particolarmente?
Massimo Basili: Che viene raccontato questo coming out e lo fa con uno stile narrativo che poi viene consolidato nei libri successivi di Tillie Walden, cioè con uno stile molto caotico.
Affastella una serie di avvenimenti senza un ordine preciso però è uno stile che, non so come faccia però ti prende completamente e fai fatica a staccarti dal libro, dalla lettura di questi libri poderosi, grossissimi, pieni di pagine. Non è un caso che dato che oggi, a ventotto anni, Tillie Walden ha prodotto ben tredici libri, sia come autrice completa che come semplice disegnatrice ed è un traguardo che molti professionisti si sognano anche a fine carriera.
Ha preso un premio Eisner, un altro premio americano prestigiosissimo che appunto non riescono a ottenere moltissimi professionisti e tutti i suoi libri, anche quelli dove collabora solo come disegnatrice, sono quindi Qeer LGBT.
Diciamo che non è un tema. Lei non riesce a non parlare della propria vita e dei personaggi LGBT perché fanno parte della sua della sua esistenza quindi non riesce a prescindere da questo tipo di racconto. Quindi se le chiedi come mai ti occupi solo di personaggi queer ti guarda come per dire "Ma perché mi fai questa domanda?". Cioè è la mia vita, io conosco questo e racconto questo, insomma.
Iride: Questo era il primo consiglio di Massimo Basili di Fumetti Fuori: Trottole di Tillie walden Mondadori Oscar INK editore. Che cos'è Fumetti Fuori?
Massimo Basili: Fumetti Fuori è un progetto sul fumetto LGBTQ e si rappresenta attraverso una serie di presentazioni di libri spesso alla libreria Antigone di Milano o in altri ambiti, con incontri, quindi con autori e autrici LGBT, con tavole rotonde e c'è una pagina Facebook e una pagina Instagram dove recensiamo e parliamo di libri a tema LGBT.
Iride: Per chi volesse scoprire di più e andare a partecipare agli eventi organizzati da Fumetti Fuori e da Massimo Basili può andare nella descrizione di questo episodio in cui trova tutti i link a Fumetti Fuori e rimanete aggiornati e andate a scoprire il fantastico mondo di Massimo e del degli artisti e delle artiste che porta in tour per l'italia perché ogni tanto sei anche in giro per le varie città e le varie librerie e altri spazi che ospitano fumettisti e fumettisti in giro per il belpaese.
Passiamo adesso al secondo consiglio.
Pelle d'Uomo
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Massimo Basili: È Pelle d'Uomo di Hubert e Zanzim. È uscito per Bao Publishing nel duemila e ventuno.
È un libro a colori, rispetto invece a quello di Tillie Walden che è a mezza tinta. È un libro con meno pagine, centosessanta pagine nel classico formato alla francese del fumetto franco belga.
Hubert, lo sceneggiatore, che è la parte queer della collaborazione per questo libro, è uno sceneggiatore che è diventato importantissimo a partire dagli anni duemila perché ha iniziato come colorista e poi si è invece specializzato nella sceneggiatura di libri a fumetti che spesso hanno personaggi queer LGBT ma non in senso stretto, nel senso che la sua cifra narrativa è spesso fantastica per cui questi temi vengono veicolati attraverso metafore, allegorie di fantasia dove però il messaggio arriva anche al pubblico più generalista in modo molto efficace.
Ed è il caso di questo Pelle d'Uomo che racconta la storia di Bianca, una donna di un '400 favolistico, una specie di Firenze pre-Savonarola, che viene promessa sposa a Giovanni , che però la ignora perché è segretamente sodomita e quindi Bianca riesce ad attirare l'attenzione di Giovanni solo indossando una pelle d'uomo che viene tramandata di generazione in generazione dalle donne della famiglia e attraverso i panni di Lorenzo, questo personaggio inventato che lei si inventa indossando questa pelle d'uomo, riesce a far innamorare di sé Giovanni e quindi a instaurare una relazione bigama.
Con suo marito riesce ad avere relazioni soltanto nei panni di Lorenzo e quindi è uno strano triangolo dove Lorenzo esiste, ma non esiste perché in realtà è Bianca.
È un libro veramente molto bello perché parla di temi altissimi, si possono intuire, con una leggerezza e un'arguzia veramente notevoli, peculiari, di questo autore che ha raccontato sempre storie dove il ruolo dello sguardo dei personaggi verso la bellezza per annullare e annichilire la malvagità e la bruttezza d'animo è fondamentale, è il perno del racconto come per gli altri libri che in Italia sono pubblicati tutti da Bao Publishing.
In Pelle d'Uomo riesce ad attirare l'attenzione del pubblico generalista perché si appassiona alle vicende di Bianca che nel frattempo deve anche cercare di non far arrabbiare suo fratello che è una specie di predicatore cattolico integralista, appunto sul modello di Savonarola, mentre fa esperienza amorosa e sessuale con suo marito nei panni di Lorenzo che incontra durante la notte nelle scorribande per la città.
Iride: Chi sono Zanzim e Hubert?
Massimo Basili: Zanzim è il disegnatore di questo libro che poi ha disegnato anche un altro libro di Hubert che si chiama La Mia Vita Postuma.
Zanzim, pseudonimo di Frédéric Leutelier è disegnatore che è riuscito a rendere in modo molto più leggero e in toni da commedia una storia che sulla carta scritta da Hubert aveva invece dei toni molto più cupi, molto più rabbiosi.
Perché bisogna ricordare che purtroppo Hubert, si è tolto la vita nel duemila e venti a causa di una forte depressione probabilmente dovuta allaa difficoltà - semplifico perché ovviamente è un percorso di vita molto più complesso da raccontare - la repressione della propria omosessualità.
Quindi possiamo dire che fare fumetti per lui è una sorta di terapia per cercare di uscire da o comunque di combattere la depressione che lo ha colpito per tutta la vita fino alla morte e attraverso il fumetto ha cercato di combattere lo sguardo indagatore e il giudizio negativo ddei soliti censori, dei soliti repressori di qualsiasi religione, di qualsiasi ideologia.
Iride: Grazie mille per questo secondo consiglio che era Pelle d'Uomo di Hubert e Zanzim, Bao Publishing Editore, pubblicato nel duemila e ventuno.
Grazie ancora a Massimo Basili di Fumetti Fuori. Vi ricordo i link in descrizione per andare a seguire il progetto e scoprire le prossime i prossimi appuntamenti e le prossime presentazioni e interviste che Fumetti Fuori porta in giro per l'Italia.
Passiamo adesso a Mauro Muscio della libreria Antigone. Ciao Mauro.
Mauro Muscio: Ciao.
Iride: Quali sono i consigli che hai per noi oggi?
La Trama Alternativa
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Mauro Muscio: Oggi ho tre consigli di lettura con tre titoli diversi l'uno dall'altro per storia, contenuto, autori e autrici. Il primo libro è La Trama Alternativa di Giusi Palomba. La Trama Alternativa ha un sottotitolo importante che inquadra immediatamente il tipo di libro: "Sogni e pratiche di giustizia trasformativa contro la violenza di genere" e la casa editrice è Minimum Fax.
Il libro è uscito nel 2023, quindi recente, dell'anno scorso. Dicevo appunto, il titolo è importante perché il focus di questo libro non è tanto la violenza di genere in sé, anche se nella prima parte del volume di quello si parla.
Giusi racconta una storia realmente avvenuta dove lei era presente, una storia ambientata in Spagna all'interno di ambienti di movimento politico dove appunto esce - non stranamente - un'accusa di violenza di genere. E questa è la prima parte del volume. Perché è importante? Perché in questa prima parte del volume scopriamo che l'autrice Giusi è coinvolta nelle relazioni delle persone che vengono o accusate o che accusano, fanno parte del suo collettivo.
Ed è nella seconda parte del volume dove Giusi cerca di raccontare, porre domande e anche in alcuni casi dare delle risposte su quelle che possono essere delle visioni di giustizia trasformativa utilizzato qui in opposizione alla giustizia punitiva, alla giustizia dello Stato. Quindi esempi di giustizia trasformativa a partire dalla risoluzione di conflitti interni o anche, come nella prima parte del volume, violenze di genere.
Perché lo presento? Perché fa parte di un pensiero presente all'interno degli ambiti femministi e queer che però purtroppo non ha avuto molto successo che è appunto un pensiero che ha radici legate a una visione del mondo anti carceraria, anti punitiva, dove le forze dell'ordine come istituzione dello Stato vengono messe in discussione.
Questa parte del femminismo, ripeto, non ha avuto grande successo spesso e il motivo è abbastanza evidente. È un femminismo fortemente radicale, ma è un femminismo che si nutre anche di altre discipline: la pedagogia l'antropologia, la psicologia. È un femminismo che ha a che fare molto, paradossalmente, con i dati che lo stesso Stato e gli stati occidentali ci condividono: i dati sul carcere, sulla risoluzione, diciamo dei conflitti e di quello che viene definito crimine e sono dati che sono allarmanti.
Sappiamo che purtroppo la giustizia punitiva, seppur molto facile da pensare, sia per cultura ma sia anche per soluzione. La soluzione di chi vuole punire in molti casi è facile, è una soluzione praticabile, immaginabile però sappiamo che non funziona. Sappiamo che ha molte lacune.
Sappiamo che la punizione di per sé non contribuisce né a una messa in discussione da parte dell'accusato, ma soprattutto non contribuisce a un'evoluzione di senso della società, della comunità.
E Giusi attraverso, attraverso questo volume, prova a tessere più di una trama alternativa al pensiero dominante. È un libro bellissimo. È un libro molto duro da leggere, soprattutto dove vengono riportati alcuni racconti, alcune storie. Però è un libro anche che ci consente di immaginare. Di immaginare in una maniera non totalmente astratta. Ci sono tanti esempi.
Giusi riporta esempi concreti di collettivi in diverse situazioni, in diversi contesti geografici che dal basso hanno provato a ragionare e a praticare anche la trasformazione della giustizia, interrogandosi su che cosa significa giustizia, su che cos'è il collettivo, le comunità e il loro ruolo laddove qualcuno/qualcuna in queste comunità crea un torto, una violenza, un'ingiustizia.
Ci fa immaginare che è una pratica un po' difficile e soprattutto è una pratica che non sempre continuiamo a mettere a valore e immaginare una giustizia diversa, una giustizia che contempli anche le nostre vite, i nostri pensieri,che non venga delegata a qualcun altro è importante.
Iride: Ricordiamo il titolo: La Trama Alternativa. Sogni e pratiche di giustizia trasformativa contro la violenza di genere. Giusi Palomba. Minimum Fax 2023.
Giochi di Dolore
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Mauro Muscio: E il secondo consiglio è un libro che io ho amato molto e anche questo è del 2023. È uscito l'anno scorso. È Giochi di Dolore, BDSM e sessualità dissidente di Virginia Niri. La casa editrice che lo ha pubblicato è effequ.
È un libro che ho amato molto sia per la tematica perché un saggio sul BDSM, e sottolineo saggio perché sappiamo che la produzione maggiore editoriale sulle questioni kinky e BDSM è piuttosto legata ai manuali, alle illustrazioni, a a delle guide giustamente anche, questo invece è un saggio.
È un saggio perché Virginia Niri è una storica, si occupa di storia delle sessualità, ma anche e soprattutto storia orale, quindi delle tradizioni orali. La ricerca che lei ci presenta in questo volume è una ricerca storica abbastanza lunga fatta in parecchi anni con la quale Virginia Niri cerca di ricostruire intanto la storia moderna, diremmo oggi, delle sessualità e delle pratiche sessuali BDSM intrecciandosi quindi evidentemente con la storia del movimento LGBT da una parte e soprattutto il movimento omosessuale maschile, le comunità leather, le loro storie.
Dall'altro lo fa cercando di intrecciare gli studi accademici che da parecchi anni, in realtà non solo recentemente, si interrogano in forme in passato anche abbastanza violente e sbagliate, sulle sessualità.
I primi saggi che abbiamo sulle sessualità non normate, sulle pratiche sessuali "perverse" tra virgolette sono evidentemente studi accademici che con un approccio iper medicalizzata, di controllo e anche qua punitivo. Però lei li riprende per capire, per ricostruire una storia, una genealogia.
Come lo fa Virginia? Lo fa posizionandosi. C'è molta storia personale. La stessa Virginia utilizza le pratiche dell'autocoscienza femminista, le pratiche del partire da sé per provare a porre alcuni temi e al tempo stesso, e questa è una dote di questo volume, utilizza gli studi queer per provare a leggere le sessualità kinky e BDSM. Pensiamo a tutti quegli studi queer, che ruotano intorno al concetto di parodia e performance.
Lei prova ad applicarli al BDSM. Che cos'è il BDSM? Che pratiche sono? Che cosa rimettiamo in gioco con le pratiche BDSM?
Il volume è strutturato in diversi capitoli. Ogni capitolo è intitolato con un macro tema: abbiamo il potere, il dolore, lo stigma, la cura e così via. L'autrice prova a declinare questi macrotemi in uno spazio ridotto, ovviamente perché parliamo di un saggio pop. La collana di effequ in cui questo saggio esce una è una collana pop, quindi di divulgazione. Però individua nomi importanti, autori e autrici importanti.
Ci racconta anche la panoramica ampia delle scene BDSM in Occidente attuali e ragiona su quel "dissidente". Come mai le pratiche BDSM lei le vuole definire come pratiche di sessualità dissidente? Dov'è questo conflitto? Dove sta?
L'autrice è molto attenta in questo. Da una parte il mercato negli ultimi vent'anni soprattutto ha cercato di markettizzare le pratiche BDSM attraverso la ricerca del profitto, giochi sessuali, video e altro. Che cosa rimane di questa dissidenza? Rimane una dissidenza laddove noi leggiamo queste pratiche che, tra parentesi, sono tante, numerose, diverse ovviamente.
Leggiamo queste pratiche come pratiche che riescono a smontare l'idea di una sessualità riproduttiva, l'idea di una sessualità penetrativa, perché sappiamo che la maggior parte di queste pratiche non hanno molto a che fare con la penetrazione l'idea, della sessualità monogama, l'idea di una sessualità standardizzata attraverso i ruoli, l'idea anche di una sessualità che può mettere in discussione i concetti di tempo, di specie. Pensiamo a tutti i giochi age play dove si interpretano ruoli legati alle differenze di età o ai ruoli per esempio legati a specie diverse. Pensiamo a tutto lo scenario puppy del mondo leather.
Iride: Ti ringrazio moltissimo per questo secondo consiglio. Ricordiamo il titolo: Giochi di dolore. BDSM e sessualità dissidente. Virginia Neri, FQ Edizioni 2023.
Nella Casa del Pianist
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Mauro Muscio: Il mio ultimo consiglio è uno dei miei libri preferiti. Uno dei miei libri prefe ed è Nella Casa del Pianista di Brokken, un grande autore olandese. Ovviamente la pubblicazione in Italia l'ha fatta Iperborea. L'edizione olandese è del 2011.
Iperborea lo traduce la prima volta in Italia nel 2008. L'edizione che si trova oggi è la quinta edizione di Iperborea. La traduzione in italiano è di Claudia Di Palermo ed è un libro meraviglioso.
È la storia di Egorov, un pianista russo. È una storia reale dove poi ovviamente la scrittura del romanzo ha preso delle libertà lecite ma Brokken, che è un giornalista, uno scrittore, racconta dal suo punto di vista come Brokken stesso ha conosciuto Egorov.
Egorov era un pianista, uno dei più grandi pianisti in realtà degli ultimi decenni. Scappò dall'Unione Sovietica e dopo una decina di giorni in Italia riuscì a ottenere i documenti per trasferirsi ad Amsterdam dove li visse.
Che cosa abbiamo? Abbiamo due storie che si intrecciano: quella professionale di Egorov. Egorov era un un musicista, era un pianista omosessuale dichiarato, motivo per il quale cercò di scappare dall'Unione Sovietica, in parte perseguitato anche in Unione Sovietica dove i servizi segreti gli stavano abbastanza addosso perché aveva iniziato a girare il mondo prima della sua fuga e quindi era abbastanza visibile come omosessuale russo. Quindi ha la sua storia personale di crescita.
Ci sono gli amori di Egorov, il compagno di Egorov con il quale lui poi passò tutta la sua vita. Siamo nel clima di un'Amsterdam inizio anni ottanta, quindi molta libertà sessuale. Qualcuno l'ha definita il miglior contesto culturale post sessantotto, cioè tutto quello che sessantotto stava cercando di fare secondo alcuni lo vediamo ad Amsterdam negli anni ottanta.
La seconda storia parallela, ma è sempre dove il protagonista è Egorov, è il suo rapporto con la malattia. Egorov si ammalò e morì anche di AIDS. Scelse di morire attraverso l'eutanasia legale che in quegli anni era già legalizzata in Olanda e la ottenne.
Quello che Brokken, che è una penna meravigliosa, ci dà è un'umanità enorme di questo pianista. Un'umanità fatta come tutte le umanità di contraddizioni, contraddizioni enormi, ma anche di tanto amore, di tanta passione, di tanta voglia di libertà. In tutto il libro rimane questo sfondo, la Russia, la sua città, la sua famiglia che lui non non poté mai più rivedere.
Perché? Perché è in esilio, perché questa famiglia non riuscì mai a ottenere i documenti per per andarlo a trovare in occidente. Rimane questo sfondo molto nostalgico, molto È un libro meraviglioso, scritto divinamente. Fa appassionare alla musica classica e lo dice uno che non ama la musica classica e fa rivivere un po' anni che sembrano molto lontani quando in realtà sappiamo essere molto vicini a livello cronologico.
Iride: Questo terzo consiglio della libreria Antigone di Mauro Muscio era Nella Casa del Pianista, Jan Brokken, Iperborea. L'ultima edizione è del 2020, la quinta edizione.
Grazie mille Massimo e Mauro per essere stati con noi. Potete trovare questo podcast, il link al progetto Fumetti Fuori e alla libreria Antigone, l'elenco dei libri che Massimo e Mauro ci hanno consigliato oggi e i link per acquistarli sul nostro sito iride.art e nei link in descrizione.
La libreria Antigone, che ringrazio ancora, ha riservato uno sconto del dieci per cento su tutti i libri e fumetti acquistati sul loro sito libreriantigone.com a tutte le ascoltatrici o gli ascoltatori di Iride che utilizzeranno il codice sconto IRIDEPOD23. Per non perdere i prossimi episodi di Iride potete iscrivervi alla newsletter sul sito iride.art, seguirci sulle principali piattaforme di streaming tra cui Spotify, Apple Podcast e Google Podcast, su YouTube e su Instagram.
Grazie ancora a Massimo Basili, fondatore del progetto Fumetti Fuori, e Mauro Muscio fondatore della libreria Antigone. Non vedo l'ora che ci possiamo risentire il mese prossimo per le novità che ci consiglierete. Alla prossima.
Massimo Basili: Grazie. Ciao, Guido.
Mauro Muscio: Ciao.