Magiò

Intervista a Magiò, illustratore

Magiò
Tutte le immagini e le foto in questa pagina per gentile concessione dell'artista.

Durante l'intervista Magiò ci racconta del suo viaggio personale e artistico come illustratore queer, di come il suo lavoro sia stato influenzato dalle sue frustrazioni sessuali e di come l'arte abbia influenzato la sua vita.

Condivide dettagli sul suo essere gay in Sicilia e a Milano e del suo trasferimento in Germania.

Riflette sulla sua esperienza alla scoperta della propria identità e riflette di come il suo lavoro voglia dare voce alle persone LGBTQ+.

Infine, ci racconta del suo lavoro in Florida, dei suoi nuovi progetti artistici e dei suoi sogni per il futuro.

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Iride: Stai ascoltando Iride, il podcast che guarda il mondo attraverso gli occhi di artisti LGBTQ Io sono Guido e oggi scopriremo passo a passo il mondo di Magiò.

Ciao Magiò.

Magiò: Ciao.

Iride: Stavo guardando il tuo profilo Instagram, che chi ci ascolta può trovare linkato nella descrizione, e in uno dei tuoi ultimi post hai pubblicato una tua bellissima foto, totalmente nudo, su una spiaggia siciliana.

Magiò: LOL

Il rapporto con la Sicilia

Iride: Che rapporto hai con la Sicilia?

Magiò: Ho un rapporto di forte amore e ogni tanto, sai, con i nostri luoghi di origine abbiamo un po' questi rapporti tra amore e odio, di momenti in cui ci sono passato che ci torna dietro e quindi un pochettino di ansie, un pochettino di traumi, un pochettino di cose, ma allo stesso tempo c'è molto, molto amore.

Mi manca molto la Sicilia, diciamo. Io non vivo in Sicilia da dieci anni, e però ci torno spesso. E quando sono senza batterie, ho bisogno di una carica, ho bisogno di essere un po' coccolato dai genitori e dagli amici, torno in Sicilia a abbronzarmi le chiappe e a ingozzarmi di buon cibo.

La vita a Berlino e l'inizio della carriera artistica

Iride: Tu adesso vivi a Berlino da qualche anno. Che fai a Berlino?

Magiò: Beh, fondamentalmente faccio quello che facevo in altri posti. Nel senso io sto cercando di vivere ufficialmente come illustratore quindi tutto quello che faccio rigira attorno a Magiò e quindi vendo i miei prodotti attraverso il mio online shop, faccio mercatini, faccio commissioni, ogni tanto realizzo poster per festival.

Sto a Berlino fondamentalmente perché è un ambito più queer e mi permette di poter avere delle ottime connessioni con altri artisti e avere un network molto più alto rispetto che stare a Catania o altri posti diciamo.

Il percorso artistico e l'esperienza a Milano

Iride: Hai vissuto un po' a Catania e, se ben ricordo, a un certo punto ti sei spostato a Milano.

Iride: Com'è stato questo tuo percorso e che come hai vissuto il tuo inizio artistico?

Magiò: Allora questa è una lunga domanda. Allora vedrò di essere short perché non sono molto bravo a editare quando si tratta di chiacchierare.

Comunque io sono di Catania, sono nato a Catania e ho studiato L'istituto D'arte quando avevo quindici anni. Ho sempre voluto essere un artista e dopodiché ho fatto un breve percorso a Reggio Calabria di un anno e mezzo come architetto. Dopo di che sono scappato a gambe levate e sono tornato a Catania e sono rimasto a Catania in generale, fino a che avevo ventiquattro anni. Ho studiato all'accademia di belle arti fotografica e poi, come dicevi, sono andato a Milano quando avevo ventiquattro anni, appunto, per fare la magistrale.

A suo tempo avevo il sogno di Milano. Sai, noi siciliani un tempo c'era il vecchio sogno. Prima di andare a Londra, il sogno dei siciliani era andare a Milano e fare il designer, la fashion diva a Milano e lì c'erano i soldi, questo era il nostro sogno. Sono andato a Milano, è stato un incubo e soldi non c'erano, la gente ti distruggeva e insomma, è stato un disastro per me. Ancora devo fare pace con Milano. Magari qualche volta vado a fare una visitina.

Però in generale sono stato quattro anni a Milano e poi sono tornato a Catania per riprendermi dal brutto colpo che Milano mi aveva dato e me ne sono andato a Brema.

L'esperienza in Germania e la scoperta dell'arte queer

Magiò: Io sto a Berlino da tre anni, ma sto in Germania da dieci. Sono stato in questa piccola città, Brema, al nord della Germania vicino ad Amburgo, e ci sono andato per caso perché volevo scappare dall'Italia. E mi sono innamorato follemente di questa piccola città e sono rimasto per sei anni e mezzo.

Iride: Sei scappato da Milano ma a Milano hai avuto modo di iniziare a vivere di arte.

Magiò: Sì, sì, sì, sì. In realtà io sono sempre molto drammatico. Sono un leone. Let's be honest.

Sì, in realtà, come ti dicevo, io studiavo grafica a Milano. Ho fatto comunication design e per l'amore odio comunque Milano mi ha strutturato, mi ha cresciuto e mi ha fatto diventare una figura professionale però, allo stesso tempo mi ha mi ha fatto scoprire dei mondi un po' più analogici perché, sai, io vengo da una generazione mista in cui ho iniziato a studiare disegnando perché a un certo punto l'istituto d'arte ci hanno detto okay, adesso dovete usare solo il computer e ci hanno tolto foto, carte, penna, laboratorio e tutte cose.

Quindi è una generazione un po' miscuglio e in generale a Milano ho sentito la necessità di riattaccarmi un pochettino all'ambito analogico e ho iniziato a fare degli sketchbook ,a disegnare, cosa che non facevo da tanto tempo, e ho anche iniziato un percorso di Indipendent Publishing fanzine con il mio amico Marco Bolo, che organizzava Festival a Milano a quei tempi e io lo aiutavo come assistente e ho partecipato a vari sui workshop, ho imparato tanto come Indipendent Publisher.

L'inizio della carriera artistica e l'ispirazione dal mondo del porno

Magiò: Allora è il momento cui Magiò si è veramente cominciato a creare. Però Magiò era una figura diversa da quello che adesso era un Indipendent publisher e che faceva collage, faceva fanzine con fotocopie e carta colorata ed eccetera. Però è stato un pochettino l'inizio del percorso che mi ha portato della persona che sono diventato adesso, perché ho iniziato a lavorare con il porno, ho cominciato a fare screenshot, a recuperare immagini da porn movie, magazine eccetera e ho fatto collage che erano un pochettino più associati all'omosessualità e a un certo punto ho cominciato anche ad associare i disegni un pochettino più l'omosessualità.

Quindi è stato un po' quello che mi ha portato con molta ma molta calma a quello che Magiò è adesso. Però io sono sempre stato Magiò. Nel senso io sono Magiò da quando avevo vent'anni. Ora ne ho trentasette. Molta gente non sa questa cosa, ma io ho cominciato a cercare tanti tipi diversi di arte. Ho cominciato come surrealista, cercavo di imitare Pollock e disegni di ogni tipo e collagista, come dicevamo adesso. E poi finalmente, nel duemila e diciotto ho fatto i miei primi disegni pin-up che sono quelli che definiscono il Magiò di oggigiorno.

Iride: Che cosa ti ha portato ad avvicinarti a quel tipo di immaginario?

Magiò:  Allora io sono sempre stato attratto alla bellezza delle persone. Quando sono in giro non faccio altro che guardare gente. Pensavo fossi solo arrapato, il che è anche vero, ma, ma mi sono anche reso conto che era più che altro una ricerca della bellezza in generale e mi sono messo a fare sketchbook e me ne andavo in giro con il mio sketchbook e disegnavo la gente che vedevo sul tram, sull'autobus, eccetera e gli amici miei.

Poi ho cominciato a disegnare i porno attori e ho cominciato a disegnare le persone che seguivo su Instagram. Dico sempre per scherzo che è la mia frustrazione sessuale di quel periodo che mi ha portato a diventare un illustratore queer. Il che ha del vero e del non vero. Però è una bella frase diciamo.

Però il vero primo disegno che è stato creato in stile Magiò nasce da una call di uno dei miei artisti preferiti in realtà, che si chiama Jeremy Lucido che è il creatore di Starrfucker magazine, un magazine di Los Angeles che si occupa da -sono quindici anni, credo- pubblicano queste fanzine in black and white di fotografie di modelli, porno attori, eccetera eccetera che questo fotografo fa in giro per l'America e a suo tempo nel 2018 ha fatto un'open call su tumblr - a quei tempi su tumblr per dirti - chiedendo a tutti gli illustratori di fare una loro versione delle foto che lui praticamente questa è stata la prima volta che ho detto okay, proviamoci.

Io ero un grande fan di questo fotografo e ho fatto la prima illustrazione che definisco tuttora la mia prima illustrazione in stile Magiò, che era molto pinuppy, molto con le guanciotte,  e lui mi rispose per la prima volta e mi disse "those are gorgeous, please keep doing them".

Da allora abbiamo cominciato a collaborare. Io a quei tempi non avevo nessun follower, avevo un Instagram del cavolo e dall'oggi al domani, praticamente grazie a lui c'è stato un successo molto veloce, nel quale io a un certo punto mi sono ritrovato come instagrammer, cosa che non era mai stata pensata.

La presenza su Instagram e l'espressione della propria identità

Iride: Su Instagram, a un certo punto, hai anche iniziato a pubblicare foto tue. Fino a un certo momento c'erano principalmente i tuoi disegni, c'erano principalmente la tua arte e poi hai iniziato a essere presente tu fisicamente su Instagram. Come mai?

Magiò: Non so se è un bene o un male. Devo essere sincero. A un certo punto stavo ancora Brema e ho cominciato a venire a visitare Berlino e ho cominciato a conoscere le persone che seguivo attraverso Instagram e pian piano quando queste persone mi incontravano mi dicevano " Magiò ora che ti vedo ha ancora più senso il tipo di illustrazione, perché tu con la tua personalità rappresenti molto quello che in realtà illustri", perché io sono un po' corky, un po' sexy, un po' funny, cutesy.

E quindi mi diceva questo, amico mio, dovresti mostrare un pochettino più di te, perché secondo me è una cosa positiva. E questo è stato un motivo.

L'altro motivo è che io ho sempre avuto tantissime insicurezze. La maggiore in realtà è la mia voce, quindi in questo momento sono fuori dalla mia confort in una maniera che non hai idea. Ma a suo tempo non ero molto nella comfort zone di mostrarmi nudo, mostrarmi fisicamente perché non mi piacevo molto.

Però ho cominciato delle collaborazioni in cui io disegnavo gli artisti e i fotografi fotografavano me e vedermi come uno di questi modelli fighissimi su Instagram era molto surreale, perché insomma, alla fin fine noi abbiamo la nostra visione di noi che è molto diversa da quella che è la realtà.

E per me era anche un po', una storia che volevo raccontare perché io sono una persona molto comune, magrolino, cioè non è che sono sto Brad Pitt o quello che è, però ho un fascino dentro di me e ho il piacere di mostrarlo e nello stesso tempo spero che ispiri qualcun altro a capire che siamo tutti abbiamo tutti il nostro fascino interno e poi c'è una terza storia che è un po' più recente, che è un po' la mia scoperta dell' l'essere un po' più diva e del camminare col tacco o vestito, gonna, trucco whatever che non è drag, ma è una versione un po' più diva di me che permette di mostrare tutta quella femminilità di cui ero molto spaventato.

Sai, crescendo in Sicilia, come ragazzo gay a suo tempo, c'era sempre questa grossa omofobia del fatto che sì, eri gay, ma non potevi essere passivo perché sennò eri una fimmina e non dovevi essere troppo diva perché sennò eri troppo diva, eri troppo effemminato ed eccetera eccetera.

Perdonami per questi termini che in realtà non sono d'accordo neanch'io, però a suo tempo erano quelli che mi circondavano e quindi tutt'ora utilizzare il mio Instagram per mostrare questo lato che ho sempre nascosto per me è molto importante e spero che ispiri persone della mia generazione che non sono cresciuti con drag race, youtuber, eccetera eccetera e certe volte ancora il tipo di omofobia con cui noi siamo cresciuti è ancora lì per loro ed è difficile accettare il loro lato più femminile, eccetera, eccetera.

Il rapporto con la comunità LGBTQ e l'importanza dell'arte queer

Iride: Come sei entrato in contatto con la comunità LGBTQ ?

Magiò: Ho provato ad inserirmi nell'ambito gay di Catania, ma mi sono trovato molto male. Sono stato molto ferito dalla comunità gay catanese e a suo tempo non capivo il motivo e dopodiché mi sono separato dall'ambito gay per tanto tempo.

Io ho vissuto come gay - a suo tempo perché ora non mi considero più un ragazzo gay ma un ragazzo gender fluid - però a suo tempo ho vissuto per tanti anni come ragazzo gay all'interno della comunità etero dove mi sentivo più safe, mi sentivo più tranquillo e potevo essere più me stesso senza sentirmi giudicato.

E penso che mi sono reintegrato finalmente nella comunità LGBTQ quando ho cominciato il mio lavoro perché un po' il mio creare illustrazioni queer è stato il mio modo per reintrodurmi, per capire che mi mancava questo lato, per capire che dovevo far pace con questo lato di me ed inserirmi. Io mi sono inserito appunto attraverso i mercatini e vari eventi in cui collaboro con altre persone queer e il mio lavoro per me è molto importante, perché dà voce a persone che di solito non lo hanno (o almeno provo a farlo) e attraverso il mio lavoro ho anche avuto la possibilità di riassociarmi alla comunità gay e a fare amicizie.

Io non sono un grande attivo politicamente. La mia politica è fatta attraverso il mio lavoro e però mi piacerebbe fare un pochettino di più sotto questo aspetto, diciamo.

E per quanto riguarda la mia attività nell'ambito LGBTQ io partecipo ai vari workshop, faccio spesso drag show ed eccetera eccetera. Non so se questo risponde alla tua domanda...

Iride: Risponde perfettamente. Grazie mille. E mi è venuta una una grossa curiosità.

Tu hai parlato di quando facevi i mercatini, di quando hai iniziato a fare i mercatini che è stato il tuo primo contatto, immagino, con il pubblico potenzialmente interessato a quello che produci, alla tua arte.

Com'è fare i mercatini, avendo comunque un immaginario molto esplicito? Le tue opere sono di solito come dicevi, ispirate alla pornografia, ai magazine, alle pin-up, ai pin-up. Che reazione ha avuto il pubblico?

Magiò: Allora, fare i mercatini è la cosa più bella del mondo, prima di tutto. Perché Instagram è tanto bello, c'hai tanti like, c'hai tante cose, però non c'è la connessione. Mi ricordo la prima volta che ho fatto un mercatino serio qui a Berlino con le mie cose Magiò e avevo terrore perché non sapevo come era la risposta, appunto, perché sai, essendo illustrazioni esplicite ed eccetera... La risposta del pubblico è sempre molto bella.

La gente passa davanti al mio tavolo e di solito sorride, e ride, e mi guarda, e va. E per me già un sorriso è la migliore reazione che io posso avere con il mio lavoro perchè sì, è sexy, sì, è un pochettino hot, un po' porno, ma non tanto. È più che altro cutesy e funny e tanta gente che passa al mercato, che sono in realtà etero ed apprezzano tantissimo il lavoro.

Tantissime persone etero comprano le mie illustrazioni, il che mi sorprende sempre. In generale, nonostante sia molto queer, nonostante sia un po' erotico dà comunque molto spazio all'immaginazione ed è molto... come dire, non so, cerco di dare un pochettino d'ironia ai miei lavori che è un po' quella ironia che fa parte della mia persona, diciamo.

Altra cosa molto più importante è , nel senso quando certe volte arrivano ragazzini giovani, diciamo i ragazzi trans e, altre persone che ancora stanno cercando la loro identità, che vedono il mio lavoro e certe volte mi sorridono in maniera molto col cuore in mano, pieni di gioia e mi ringraziano per quello che faccio. E questa è la cosa che proprio mi dà tanta gioia. È il motivo principale per cui faccio il mio lavoro. Non è una questione di soldi, non è una questione di fama, per me è molto importante dare voce a chi ce l'ha. È importante far riflettere su che cos'è la comunità LGBTQ+ e non prendersi troppo sul serio.

Soprattutto questo è importante.

Iride: Mi piace tantissimo non prenderci molto sul serio e quindi ti faccio una domanda molto seria.

Magiò: Ah, ah, ah. Giusto per spostarci un attimo. Okay.

Iride: Che cosa pensi sia l'arte LGBTQ?

Magiò: Uhhh. Okay. Um Sei andato veramente sul serio. Io dicevo di non prenderci sul serio. Va bene, D'accordo. Come ti dicevo, ho un grosso amore per l'arte LGBTQ+. A me non piace definirmi un artista, però mi piace molto la definizione di queer artist. Secondo me ha un ruolo molto importante nella nostra comunità, perché, così come il drag, così come sono altre forme di arte queer perché permettono di raggiungere  un grosso numero di persone e di raccontare storie in maniera diversa.

Per me l'arte queer è diversa dall'arte normale. Il mio ruolo non è come ti dicevo, quello di vendere un quadro che andrà in una casa o in un in un pub o wherever. Il mio ruolo è quello di raccontare una storia, di dare speranza e come ti dicevo, di far sorridere, di far ridere e di dare un'idea positiva.

Io sono cresciuto nei novanta e nei duemila, dove le storie LGBTQ erano il tizio A è HIV positivo e morirà tra poco, il padre l'ha buttato fuori di casa. Insomma, erano tutte storie molto drammatiche, molto tristi. E quindi diciamo che era un mondo diverso dove l'unico artista queer che era famoso era Tom of Finland.

Il fatto che adesso, negli ultimi anni c'è un aumento spropositato di artisti queer mi rende pieno di gioia. Secondo me è una cosa molto importante. È strano il fatto che l'arte queer è considerata diversa rispetto all'arte normale perché non siamo conosciuti allo stesso modo... Non lo so.

C'è un modo diverso di approciarsi all'arte queer. E sembra una cosa molto indipendente. Molto, molto underground. Comunque, considera che ogni volta che presento il mio lavoro c'è gente, soprattutto etero, che non sa chi sia Tom of finland E questo mi stupisce abbastanza perché nel senso va bene il resto, però Tom of Finland diciamo che lo conosciamo tutti, no?

Iride: Secondo te perché c'è questa differenza?

Magiò: Perché non ci prendono sul serio! Perché non ci hanno mai preso sul serio fondamentalmente, perché pensano che la nostra arte, soprattutto quella che è un po' più erotica, è porno perché c'è un tabù, perché ci sono tante varie cose. Io ho un po' un problema per l'arte che sta nella galleria, nel museo. Diciamo che è un modo diverso di fare arte.

Per me non è questo il motivo per cui io faccio il mio lavoro. Certo, mi piacerebbe avere una mostra a nome mio. Per carità, non ti dico cavolate. Però, non è quello lo scopo, diciamo. Diciamo che sento che lo scopo di un artista queer è un pochettino diverso di quello di "ah voglio diventare famoso, voglio fare soldi". Perché let's be honest, non siamo tipi di artisti che viviamo nell'oro.

Forse dopo che crepiamo però non lo so. Io dico sempre che il sogno mio è di lasciare a mia nipote la Fondazione Magiò e che questo è quello a cui sto lavorando, che dopo che me ne schiatto i miei lavori varranno un sacco di soldi e che lei potrà avere una vita fantastica.

Però questo perché mi piace fantasiare , vedi, non riesco mai a essere serio. Vai avanti, eh? Fermami.

Iride: No, Perché fermarci, è un sogno bellissimo. E la Fondazione Magiò, speriamo il più tardi possibile, però speriamo che venga fondata e abbia una lunga e ottima vita.

Fonti di ispirazione

Iride: Tra i tuoi artisti di riferimento hai citato Tom of Finland che è probabilmente quello che avevi come unico artista mainstream, in qualche modo, quando eri giovane.

Quali altri artisti LGBTQ hanno ispirato la tua arte?

Magiò: Tom of Finland è un argomento molto interessante per me. Perché ho un forte rispetto verso Tom of Finland, per quello che rappresenta.

Fondamentalmente, però, Tom of Finland è stato capace di creare qualcosa che era necessario a suo tempo, però allo stesso tempo ha creato una visione molto masc for masc. E' stato parte della creazione della toxic masculinity che esiste oggigiorno.

Quindi rispetto tantissimo Tom of Finland, ma decisamente Tom of Finland non fa parte delle mie ispirazioni, se devo essere sincero. Anzi tutt'altro, anzi spero un giorno di poter fare delle versioni ispirate a Tom of Finland che siano molto più queer, molto più open, molto più diversified, che non abbiano stereotipi, che siano un pochettino più sex positive come dovrebbe essere oggigiorno e non come veniva visto a suo tempo.

E però, nonostante ciò, io rispetto tantissimo Tom of Finland e la fondazione. perché fondamentalmente uno dei posti più ... Sono stato nella fondazione tra l'altro, l'anno scorso ed è pazzesco essere un posto che raccoglie così tanta arte queer di diverso tipo. Però diciamo ho un pochettino questo amore e odio, diciamo nei confronti di Tom of Finland. Per quanto riguarda altri artisti che mi ispirano decisamente c'è Jeremy Lucido che è il fotografo di cui ti parlavo prima, che è un po' il mio mentore. È la persona che un po' mi ha creato e mi ispiravo molto dalle sue fotografie.

Dopodiché esiste questo ragazzo che sta a Londra, che si chiama Fredde Lanka ed è un ceramista.  Diciamo che un po' mi sono ispirato a lui e il suo stile molto stilizzato, molto pop e molto cute e anche io spero un giorno di poter realizzare la mia serie di ceramiche.

Ci sono altri artisti che in realtà non mi sono ispirato però sono molto fan. Uno è Bran Solo, artista spagnolo pazzesco che ho conosciuto quest'anno a Miami. Dopodichè c'è Horno che viene dal Sud America e che ho conosciuto a Berlino due anni fa, che fa anche lui illustrazioni molto cute, molto pop e lui ha addirittura due profili uno un pochettino più soft e l'altro un pochettino più porno ed è per questo che si chiama Horno.

E ce ne sono molti altri. Mi piace sempre seguire e dare like a tutti i nuovi queer artist che si creano perché insomma, questo è quello che è successo quando io ho iniziato il mio lavoro che tutti quanti mi hanno cominciato ad aiutare a likare, a retwittare, eccetera eccetera. Quindi diciamo che supporto tutti gli altri artisti.

Però, quando tu mi dici artisti a cui io mi riferisco molto c'è un artista che in realtà è siciliano e non è queer per niente che si chiama De Simone ed è un ceramista. O meglio era perché è morto nei duemila. Creava queste statue, queste sculture, questi vasi, questi piatti, queste cose tutto molto pop, molto artigianale e i miei occhi sono un po' ispirati dal suo lavoro.

Io credo che lui si ispirasse un pochettino a Picasso, perché una volta che sono andato a una mostra di Picasso e ho visto delle cose ho detto aspetta un attimo, vedo dei riferimenti della mia arte in Picasso that's weird, però sì, lui è un po', uno dei miei maggiori riferimenti. Però ovviamente è raro che la gente lo riconosce. In Sicilia sì, perché è molto conosciuto in Sicilia.

Iride: Hai citato molti artisti esteri, non hai citato nessuno in Italia, a parte il il ceramista a cui facevi riferimento poco fa. C'è un motivo particolare o pensi che in italia sia più difficile per un artista LGBTQ a riuscire a essere visibile o semplicemente il tuo gusto, il tuo stile e quello che ti ispira non è qui?

Magiò: No. Allora lì credo che sia più una mia colpa personale. Nel senso io ho lasciato l'italia dieci anni fa, devi considerare quindi, torno in Italia qua e là, però non vivo in Italia da tanto tempo, quindi i miei contatti con l'italia sono molto rari. Non guardo la televisione italiana, non ascolto la radio e quindi insomma, le informazioni dell'italia che mi arrivano sono quelle che mi arrivano dagli amici miei. Perciò è un pochettino questo l'ambito, è questo il motivo non è una questione di ah, non mi piacciono gli artisti italiani.

Semplicemente mi capita raramente di conoscerli. Però c'è anche da dire che ce ne sono molti che siamo all'estero. C'è anche questo discorso che probabilmente non è molto semplice farsi conoscere in Italia.

Però ripeto, io non sto in Italia da tanto tempo, quindi non so esattamente la situazione che è. Ho l'impressione che sta cambiando tanto, però non so.

C'è un amico mio che è un artista italiano molto bravo, che si chiamano Stefano Kerberos, alias Queerrilla. E noi ci siamo seguiti per tanto tempo. Lui è sardo, ma sta a Roma e ci siamo conosciuti quando sono andato a Roma .Ci siamo conosciuti, abbiamo disegnato, io l'ho disegnato, lui mi aveva già disegnato, quindi c'è stata una serie di scambio.

La collaborazione con Starrfucker e i progetti futuri

Iride: Hai accennato prima a un un progetto che porti avanti da tanti anni, che è una collaborazione con Starrfucker, che è una realtà statunitense.

Ci vuoi raccontare un po' meglio che cos'è e che cosa fai con loro?

Magiò: Allora la nostra collaborazione, come ti raccontavo, è nata un pochettino da questa call dopodiché una delle mie illustrazioni è stata realizzata in pin ( piccola spilletta) e da allora abbiamo continuato a fare collaborazioni assieme. Una delle maggiori collaborazioni che ho fatto e che continuo a fare ogni anno è il kit per i ciclisti del AIDS LifeCycle.

 L'AIDS LifeCycle è un Bike Tour da San Francisco a Los Angeles, che avviene ogni anno per supportare la ricerca contro HIV e l'AIDS e Starrfucker Magazine organizza ogni anno un gruppo di ciclisti perché all'interno di questo AIDS Life Cicle ci sono diversi team e Starrfucker ha realizzato questo gruppo che in origine si chiamava Starrfucker Team, adesso si chiama Team Beefcake e io realizzo il loro kit ogni anno. Praticamente loro mi danno le foto dei ciclisti che fanno parte del team e io illustro um questi ciclisti nel mio stile. Dopodiché creo un pattern e realizza tutto il kit, che quindi sarebbe il cappellino, i guantini, la giacchetta, lo zaino ed eccetera.

Più una serie di merchandising che lui vende per riuscire a raccogliere soldi per la fondazione, cioè raccogliere i soldi per permettere al team di far parte di questo tour ogni anno.

Il mio sogno è un po' quello di partecipare quest'anno. Ancora non mi sono organizzato perché bisogna raccogliere 3500 dollari per riuscire a partecipare. È una donazione, fondamentalmente, quindi non è facile. Però mi piacerebbe poter far parte perché mi raccontano sempre, vedo le foto. Devi immaginarti di tutti questi gnocconi vestiti con le mie illustrazioni in giro per San Francisco, quindi sarebbe molto bello.

Inoltre, come ti dicevo prima, l'anno scorso per la prima volta sono stato a Los Angeles e ho conosciuto Jeremy Lucido. Il che è stato pazzesco, perché noi abbiamo lavorato assieme per cinque anni, ma non c'eravamo mai conosciuti. Io praticamente sono stato a Los Angeles per due mesi in totale e andavo ogni giovedì nel bar in cui lavorava. Quindi andare a incontrare Jeremy Lucido era la cosa più normale del mondo.

 Io in realtà  il motivo per cui sono nato come artista è un po' a Los Angeles.

Perché Jeremy mi ha creato Jeremy mi ha creato il mio following. Quindi la maggior parte dei miei clienti, la maggior parte dei miei followers, sono appunto a Los Angeles. Quindi quando sono andato lì, è stato bellissimo riuscire a vedere tutta la gente che conosceva il mio lavoro, che aveva una collezione di illustrazioni.  Esiste un negozio a Los Angeles in Down Town che ha tutta una serie di abbigliamento che è una versione limitata che hanno solo lì e ti devo dire, vedere le mie cose nel negozio è stato abbastanza figo.

Non ti posso negare che mi sono messo a piangere, tipo oh my god, c'è persino un mural che ho fatto quest'estate e l'anno scorso in questo negozio c'è un mural di me in gonna e croptop col pattino che doveva essere solo per due mesi e l'hanno lasciato. Quindi

Iride: sei immortalato per sempre sui muri di Los Angeles.

Se qualcuno o qualcuna delle ascoltatrici e degli ascoltatori di questo podcast volesse supportarti in questo sogno di andare a fare il motociclista negli Stati Uniti attraverso appunto questa iniziativa benefica, come può supportarti?

Magiò: Può direttamente andare nella pagina dell'AIDS Life Cicle, il cui link sarà nel mio Instagram e direttamente da lì fare una donazione . E l'altro modo sarà una serie di prodotti che creerò apposta per questo evento.

Comprando questi prodotti l'intero guadagno andrà per questa donazione, fondamentalmente in modo che possa raggiungere il totale.

Iride: Quindi se se qualcuno o qualcuna volesse supportare questo sogno e anche l'iniziativa benefica può trovare il link del profilo Instagram di Magiò in descrizione.

Quali altri progetti hai in cantiere?

Magiò: A dicembre andrò a Miami e per questo evento che si chiama Art Gaysel, che organizzato in questo hotel gay che si chiama Gaythering e ogni anno invitano una serie di queer artist per mostrare il loro lavoro nel loro hotel. L'ho fatto l'anno scorso e era una cosa che sognavo di fare da tanti anni ed è stato molto bello. Sono andato lì con Jeremy Lucido e andrò quest'anno a dicembre.

Sto realizzando due libri che spero di aver per questa mostra. Uno è un libro che sto progettando da quasi cinque anni. Ancora non ci sono ancora. Sai, certe volte i progetti iniziano e non finiscono mai.

Però questo progetto è un abecedario di porno attori gay e quindi ogni lettera sarà un porno attore gay che io ammiro.

Poi sto lavorando al libro che racconta un po' la storia del mio viaggio in America dell'anno scorso e che raccoglie tutte le illustrazioni che ho fatto perché quando sono stato in America a settembre, no ottobre, 2022 e sono andato a incontrarmi con modelli, artisti porno attori e li ho illustrati e questo libro raccoglierà tutte le illustrazioni e un pochettino sarà un po' un diario di viaggio racconterà un pochettino la storia di questo viaggio in America che per me è stato molto speciale e che è un po', un sogno che avevo da tanti anni e che finalmente sono riuscito a perseguire.

Il desiderio di fare arte in Italia e in Sicilia

Iride: Farai qualcosa anche in Italia?

Magiò: Diciamo che ancora non ho fatto molto in Italia. Questa è una cosa che mi dispiace tanto. È un po' il mio sogno di farmi conoscere un pochettino di più in Italia, un pochettino di più in Sicilia. Il mio progetto è quello di tornare in Sicilia e fare un viaggio in Sicilia e raccontare un pochettino la vita queer che è presente in Sicilia. Per me è soprattutto importante perché ho avuto la capacità di crescere come artista, come persona queer, stando a Berlino. Mi è venuto molto semplice in qualche modo e quando torno a Catania e vado su grindr mi viene la depressione se devo essere sincero.

 Anche quando sono stato a Roma sono stato un pochettino deluso dalla vita queer romanesca devo dire. Quindi mi piacerebbe poter utilizzare il mio lavoro per aprire un pochettino di speranza, dare un pochettino di speranza alla nuova generazione a Catania, in Italia e permettere di far capire che comunque  c'è la possibilità di essere queer come vuoi.

Io quest'anno quando sono stato in Sicilia, oltre alle mie foto con il culo di fuori, sono stato anche per la prima volta con i miei tacchi a farmi la scalinata di Caltagirone che è una famosa scalinata tutta fatto in ceramica e anche a Catania mi sono fatto dei video di me che camminavo con le scarpe col tacco.

Per me è stata una cosa molto importante, quindi il mio sogno in generale è quello di poter fare sempre più eventi e di avere più connessioni con l'italia, con la Sicilia in particolare, ma con l'italia anche. Mi piacerebbe poter a lavorare con l'Arcigay di Catania e con altre associazioni. Mi piacerebbe utilizzare un pochettino la mia voce perché in Italia non mi conoscono tantissimo ancora.

Iride: Io ti ringrazio tantissimo! Il nostro tempo è terminato, Grazie mille per essere stato con noi.

Potete trovare questa intervista e qualche contenuto speciale, tutti i contatti per scoprire meglio il mondo di Magiò sul nostro sito iride.art e nei link in descrizione. Per non perdere i prossimi episodi di Iride potete iscrivervi alla newsletter sul nostro sito internet iride.art, seguirci sulle principali piattaforme di streaming tra cui Spotify, Apple Podcast e Google podcast, su YouTube e su Instagram. Grazie ancora a Magiò e alla prossima.

Magiò: grazie a te. Ciao.